ABLAZIONE ENDOVENOSA - EVLA

Durante la procedura di 45 minuti, una fibra ottica di pochi micron viene inserita nella vena difettosa.

Questo di solito viene eseguito in anestesia locale utilizzando la guida ecografica.

L’energia emessa dal laser riscalda il rivestimento/parete interno nella vena, danneggiandolo e facendolo restringere fino a sigillarla.

Una volta che ciò accade, la vena chiusa non può più trasportare il sangue, eliminando il rigonfiamento della vena correggendo la radice del problema.

Poiché queste vene sono superficiali, non sono necessarie per il trasferimento di sangue povero di ossigeno al cuore, quindi questa funzione sarà naturalmente deviata nelle vene sane.

Poiché una vena varicosa per definizione è danneggiata, può effettivamente essere dannosa per la salute circolatoria generale.

Sebbene questo non sia pericoloso per la vita, dovrebbe essere affrontato prima che si sviluppino ulteriori complicazioni.

L’energia del laser a 1470 nm viene assorbita preferenzialmente dall’acqua intracellulare nella parete venosa e dal contenuto di acqua nel sangue.

Il processo fototermico irreversibile indotto dall’energia laser si traduce in una completa occlusione della vena trattata.

Il livello inferiore di energia, necessario utilizzando una fibra laser radiale, ha ridotto significativamente gli effetti negativi rispetto alla fibra laser nuda.